comunicato stampa

VOLTI – Viaggio nel futuro d’Italia – mercoledì alle 23.40 – dal 4 febbraio 2004

DANIELE SEGRE

Il programma
I sei film documentari: luoghi e temi

(Alessandria 1952) è uno dei più importanti autori italiani di “cinema della realtà”, genere che ha contribuito a rinnovare profondamente, creando uno stile personale asciutto, sensibile e rigoroso.

Ha esordito come fotografo della realtà a Torino, e realizza film e video fin dalla metà degli anni Settanta. I suoi primi lavori si sono focalizzati su problemi delle realtà giovanili disagiate (Perché droga, 1976; Il potere dev’essere bianconero, 1978) e sulla dignità e umanità di vite sofferte e difficili (Vite di ballatoio, 1984).

Nel 1983 Segre ha realizzato il lungometraggio Testadura, finzione sulla realtà di un microcosmo giovanile fatto di scelte ostinate, di quotidianità faticose e di complicati rapporti interpersonali.
Per difendere un’idea personale e indipendente di cinema, ha fondato nel 1981 la società di produzione “I Cammelli” e, nel 1989, l’omonima “Scuola video di documentazione sociale”, che negli anni successivi, anche col sostegno di Unione Europea e Ministero del Lavoro, ha avviato decine di giovani alla delicata e difficile attività di autore ( o altro professionista) audiovisivo nel sociale, con un approccio opposto a quello, spesso irrispettoso e frettoloso, tipico del reportage televisivo.

Fin dagli inizi, Segre ha lavorato sulla realtà con una metodologia di approccio che privilegia, nella preparazione, la conoscenza approfondita delle situazioni da rappresentare e, nel modo di riprendere, la “costruzione” dell’immagine. La sua è una vera e propria “messa in scena” della realtà, in cui lo sguardo fotografico del cinema si fonde con una rappresentazione spesso teatrale, con un risalto dato ai volti e ai racconti in modo da rendere il linguaggio visivo e verbale un tramite per esperienze che diventano universali.

I delegati sindacali della CGIL (Partitura per volti e voci, 1991), i minatori del Sulcis (Dinamite, 1994), i sieropositivi e malati di AIDS (Come prima, più di prima, t’amerò, 1995), diventano protagonisti di realtà accuratamente e amorosamente rappresentate, oltre gli stereotipi del classico documentario a tesi o del reportage paternalistico, pietistico o di propaganda.
Nel suo secondo lungometraggio, Manila Paloma Blanca, 1992, Segre ha indagato l’universo esistenziale di un attore emarginato, utilizzando anche inserti video da Tempo di riposo interpretato, come il film, da Carlo Colnaghi, recentemente scomparso. Il film illustra bene la poetica di Segre, il costante scivolamento dalla realtà alla finzione, senza le gabbie delle definizioni e dei generi, e senza distanza fra l’uso del cinema e quello del video. Una felice ambiguità fra realtà e rappresentazione, che fa sì che l’etichetta di “documentarista” vada stretta a questo autore, che nel 1995 ha anche debuttato nella regia teatrale. Del resto, opere come Non ti scordar di me (1995) e Paréven furmìghi (1997) sono incentrate sul fascino del set e dell’immaginario cinematografico, sulla costruzione (reale) di un cinema e la ricostruzione della realtà che il cinema consente.
Le opere di Segre sono quasi sempre trasmesse dalle reti pubbliche e da molti anni presentate alla Mostra del Cinema di Venezia e in vari festival internazionali. Ma Segre persegue anche e forse soprattutto un’idea di diffusione “militante” del proprio cinema, portando i suoi lavori nelle scuole, nelle sedi sindacali e dell’associazionismo, nei luoghi di aggregazione giovanile, nelle iniziative del volontariato. Fra le opere più recenti Sto lavorando?, 1998 (sull’inserimento lavorativo di un giovane con gravi problemi psichici) e A proposito di sentimenti, sull’affettività nei giovani colpiti da sindrome di Down, 1999; Protagonisti. I diritti del Novecento, e Via Due Macelli, Italia. La sinistra senza Unità, 2000 (che ha anticipato il dibattito autocritico sulla sinistra italiana), Asuba de su serbatoiu, 2001, sulla chiusura di una fabbrica in Sardegna, Tempo vero, 2001, sui problemi dei malati di Alzheimer e delle loro famiglie. Segre è docente alla Scuola Nazionale di Cinema (Roma) e dal 2002 è co-direttore del festival di Bellaria, “Anteprima per il cinema indipendente”.
Nel 2002 ha realizzato il film Vecchie, con Maria Grazia Grassini e Barbara Valmorin, che ha ricevuto vari premi e riconoscimenti e che è divenuto uno spettacolo teatrale, Vecchie. Vacanze al mare, prodotto da Associazione Teatrale Pistoiese-Teatro del Tempo Presente, in scena al Piccolo Eliseo di Roma nel gennaio 2003 e successivamente in altri teatri italiani.
Nel luglio 2003 inizia le riprese della serie di documentari Viaggio in Italia, i giovani per RAITRE.